“L’evoluzione e lo stato attuale della prova scientifica”

Le possibilità investigative offerte dai progressi della tecnologia e dall’evoluzione scientifica, ed oggi a disposizione del Pubblico Ministero e del Difensore nel corso di tutto il procedimento penale, dalla fase delle indagini preliminari a quella dibattimentale, non erano ipotizzabili al momento dell’entrata in vigore del codice di procedura penale nel 1989; ne consegue che non tutte le assunzioni di mezzi di prova scientifica siano tipizzate all’interno della normativa codicistica.

Si pensi agli accertamenti sul DNA, e a quelli sui residui dello sparo, alla scienza che studia le tracce ematiche e le relative traiettorie nei crimini violenti (B.P.A. Blood Pattern Analysis), alle moderne tecniche di riconoscimento della voce, alla entomologia forense, alle analisi tossicologiche, all’utilizzazione del computer per la ricostruzione grafica in 3D dei più svariati avvenimenti.

La prova scientifica ha attualmente assunto un grande rilievo nell’ambito del processo penale.

Le indagini scientifiche hanno visto accrescere il loro peso probatorio che si evolve con i vari settori della scienza applicati all’investigazione che consentono di ridurre l’area del ragionevole dubbio e di passare a quel grado di certezza necessario ai fini dell’esistenza della prova.

Oggi vi sono un numero elevatissimo ed in continua espansione di possibili prove scientifiche o di accertamenti che possono essere oggetto di acquisizione all’interno del processo penale.

Nelle aule di Tribunale si sono introdotte alcune prove scientifiche più comuni che vengono pacificamente accettate dalle parti e dal Giudice, sempreché siano state rispettate le metodiche e le procedure riconosciute ed approvate dalla comunità scientifica per quel tipo di operazioni.

Pensiamo agli accertamenti sul DNA, sulle impronte papillari (dattiloscopia), alle ricostruzioni cinetico dinamiche di sinistri stradali, agli accertamenti sulle armi, sui residui dello sparo, alle analisi chimiche ed all’autopsia.

Vi sono poi strumenti scientifico-tecnici peculiari le cosiddette “nuove prove scientifiche”, ossia strumenti che si caratterizzano per essere nuovi o controversi, ed aventi contenuto di elevata specializzazione.

Così si pensi alla ricostruzione del fatto in 3D mediante grafica con il computer, all’analisi della scena del crimine con il drone o con il laser scanner, al metodo spettrografico di analisi ed individuazione della traccia audio vocale.

La criticità di questi strumenti probatori è quella della possibilità di essere validamente impiegati nel processo penale per una corretta ricostruzione del fatto e di quali siano le modalità da seguire per consentire tale impiego.

È in altri termini il dilemma irrisolto della valutazione della prova scientifica che, per definizione è

Quella prova che, partendo da un fatto dimostrato, utilizza una legge scientifica per accertare l’esistenza di un ulteriore fatto da provare. Poiché il rapporto tra il fatto noto e quello da provare è espresso da una regola, la prova scientifica rientra nella più vasta categoria della prova critica o indizio”.

Le conoscenze di natura scientifica vengono introdotte nel processo con gli strumenti della perizia e della consulenza tecnica, ma anche con alcuni tra gli atti di polizia giudiziaria in particolar modo con gli atti di natura irripetibile.

Il tema delle indagini scientifiche nell’ambito delle investigazioni difensive, in quello delle indagini preliminari dirette dal PM, così come in relazione alle modalità di ingresso della prova scientifica nel dibattimento penale, è in continua evoluzione e Obiettivo Investigazione cercherà di informare i lettori anche sugli sviluppi delle normative e della giurisprudenza in questi ambiti.

Molteplici possono essere le discipline scientifiche in cui effettuare una consulenza o gli accertamenti scientifici che possano assumere rilievo probatorio all’interno del procedimento penale.

L’obiettivo che idealmente ci si pone, è quello di dare certezza scientifica alla prova, per tramutare un fatto incerto in un fatto provato che sia idoneo a far coincidere la realtà processuale con quella fattuale.

Articolo di Valerio Orlandi


Socio fondatore e Vice presidente dell’Associazione O.I. Obiettivo Investigazione.

Avvocato penalista del foro di Roma, socio dell’agenzia AK Investigazioni.