“Come l’analisi grafologica può aiutare le aziende a selezionare il candidato ideale per una posizione lavorativa”

L’argomento oggetto del presente articolo è complesso, molto vasto e, per essere trattato esaustivamente deve essere prima scomposto, così da analizzare ogni singolo elemento che ne fa parte, poi ricomposto in modo da avere una visione d’insieme completa e precisa.

I componenti principali di questo argomento, tra loro interconnessi sono: il mondo del lavoro work in progress con il continuo emergere di nuove figure professionali, l’attuale crisi economica che non permette al lavoratore di “scegliere” il lavoro più consono alle sue abilità, e, infine le aspettative, le capacità e le competenze del lavoratore. Il punto di arrivo è far incontrare la domanda con l’offerta, mettere l’uomo giusto al posto giusto, al fine di ottimizzare i profitti dell’impresa da una parte e, realizzare le aspettative del lavoratore dall’altra.

In questo, la Grafologia gioca un ruolo molto importante e decisivo. Infatti, sebbene ad una visione superficiale la grafologia potrebbe apparire quanto di più lontano possa esistere dal mondo aziendale, la realtà è completamente differente.

La scrittura, sintesi tra pensiero e processo motorio, è lo “specchio” che riflette chi siamo.

Detto ciò, grafologia e gestione delle risorse umane risultano essere due mondi molto più vicini di quanto possa sembrare!

Uno dei campi di applicazione della Grafologia Generale è la Grafologia Professionale, il cui compito è, tramite l’analisi della scrittura di un soggetto adulto, identificare le sue caratteristiche in riferimento al mondo produttivo. La Grafologia assume quindi una duplice valenza in quanto da un lato permette alla persona di conoscersi meglio, dall’altra è uno strumento al servizio delle aziende. Per ogni organizzazione, privata o pubblica, è fondamentale conoscere le proprie risorse, sia durante le fasi di selezione del personale, ma anche in altri momenti di cambiamento quali possono essere ad esempio la riorganizzazione aziendale. Grazie alla Grafologia ogni azienda può, in modo rispettoso del lavoratore, approfondire gli aspetti legati alla performance che gli sono più propri. In sintesi, questa applicazione della Grafologia permette l’identificazione dei punti di forza e di debolezza  delle persone, sia delle soft skill: apertura mentale, capacità o meno di mettersi in gioco, di lavorare in team, intelligenza sociale e resilienza – qualità quest’ultima indispensabile per affrontare le difficoltà in modo combattivo senza abbattersi, rimanendo nel contempo aperti alle novità – capacità di affrontare le sfide con la rapidità che sembra connotare questa fase di transizione.

Un altro aspetto che mi preme evidenziare per sgombrare il campo dagli equivoci, è dire subito cosa NON è la Grafologia: non è un test, non è una procedura, non ci sono risposte giuste o sbagliate. L’analisi grafologica è invece uno degli strumenti più efficaci, immediati e veritieri per comprendere le caratteristiche di una persona a partire da un suo scritto. Attraverso la scrittura emergono spontaneamente gli aspetti intellettivi (tipo di intelligenza, precisione, flessibilità, affidabilità, coerenza, ecc.) e comportamentali (energia, equilibrio emotivo, gestione dello stress, autonomia), senza che l’autore ne abbia percezione, permettendo così al grafologo di stilare un profilo attendibile e veritiero dello scrivente.

La Grafologia, in quanto strumento veloce e che fornisce un riscontro immediato, si inserisce perfettamente nel modus operandi aziendale che è pragmatico, celere, con piani operativi che devono rapidamente condurre ad un risultato.

L’utilizzo della Grafologia Professionale fornisce molti vantaggi.  In particolare, in questo momento è importante non sottovalutare che il costo non è affatto elevato se confrontato ad altre tecniche di gestione delle risorse umane più comunemente usate, quali test psicoattitudinali, questionari di personalità o prove di gruppo.

Un altro aspetto di notevole rilevanza è che i test di carattere psicologico sono standardizzati, il che vuol dire che collocano il singolo individuo in una casella che ha un range ampio, mentre la grafologia non incasella, ma individua le caratteristiche che sono precipue del singolo individuo, che difficilmente altre metodologie sono in grado di far emergere, ma che invece sono utili al funzionamento ottimale dell’azienda. Il grafologo non deve fare riferimento alla personalità grafica che emerge dall’analisi, ma deve limitarsi ad individuare le attitudini lavorative correlate al ruolo che si sta esaminando. Un altro aspetto molto importante è che la valutazione è obiettiva, in quanto non c’è necessità di incontrare i candidati evitando così di venirne influenzati. Ma il vero punto di forza dell’analisi grafologica consiste nella capacità previsionale dei comportamenti a lungo termine, predizione basata sui segni vergati su carta che ci permettono di cogliere anticipatamente eventuali segnali di allarme.

Il mondo del lavoro è in rapida evoluzione, in questo contesto appare sempre più evidente che il solo sapere scientifico, non è più sufficiente. Un curriculum vitae, sebbene ricco di titoli, master, dottorati e quanto altro, non è garanzia di saper fare, né tanto meno è garanzia di saper gestire la continua evoluzione tecnologica. Pertanto, la sfida è trovare un giusto equilibrio tra conoscenze scientifiche (skills specialistiche) per ricoprire il ruolo delle nuove figure professionali richieste quali area manager e team leader (i vecchi capi reparto e capi squadra), operational technology (responsabile di tecnologia digitale), analytics developer, data scientist, chief digital officer, le competenze trasversarli, e le cosiddette soft skills, cioè la capacità di entusiasmarsi, di entusiasmare, di fare squadra e saper comunicare, dimostrare flessibilità, adattabilità, attitudine alla creatività e all’innovazione, intelligenza sociale, resilienza, leadership, capacità di gestire in tempi brevi decisioni e risposte, concretezza esecutiva, autonomia decisionale, senso della strategia, predisposizione alla formazione continua innovativa (lifelong learning) per mantenersi competitivi. Le soft skills sopra menzionate, garantiscono quella disponibilità ed apertura al cambiamento, che oggi risulta quanto mai indispensabile e trasversale in tutti i lavori, sia di stampo umanistico sia scientifico.

La scelta del lavoro è influenzata da fattori economici, sociali e logistici. Molte volte i giovani non possiedono sufficienti conoscenze per operare scelte mirate. Si sceglie il percorso universitario in base alle richieste del mondo del lavoro, ci si “adatta” ad un lavoro non consono alle proprie capacità, ma tutto questo a lungo termine crea delle perdite, anche in termini economici, per le aziende e grande frustrazione per il dipendente. In un mondo in veloce evoluzione, l’imprenditore illuminato è visionario, deve cioè vedere a lungo termine oltre il profitto immediato.

Le aziende devono comprendere che al di là della tecnologia e in questo contesto pieno di incertezze e di nuove opportunità, al centro del mondo c’è sempre l’uomo che resta la figura centrale, insostituibile nel suo ruolo creativo e direttivo nel mondo, anche di quello digitalizzato. L’uomo è un essere complesso composto di chimica (una chimica del corpo), di psiche, di spiritualità, di socialità, di sentimenti ed emozioni. Aspetti che interagiscono e si influenzano, e che si ripercuotono positivamente e/o negativamente nei rapporti relazionali, affettivi e professionali. Se la “macchina” uomo è disfunzionale, il mondo che ruota intorno a lui ne risente. L’uomo, nella sua interezza, è oggetto di studio della Grafologia.

Ora passiamo a vedere quali sono i diversi momenti della vita aziendale nei quali la Grafologia può dare il suo contributo:

1) collocamento e selezione del personale;

2) valutazione e sviluppo del potenziale;

3) ricollocazione e ristrutturazione aziendale, in questo caso può individuare i collaboratori più adatti ad essere spostati di ruolo, individuando i punti di forza della risorsa per andare a ricoprire una nuova posizione;

4) il miglioramento del clima aziendale attraverso l’individuazione della presenza o meno di sintonia tra le persone o, se sono in controtendenza con l’organizzazione;

5) Rilevazione dei livelli di compatibilità nel lavoro (individuare se la personalità del soggetto è compatibile con l’indole dell’altro individuo con il quale dovrà collaborare). Creare dei gruppi di lavoro che operino in armonia per il raggiungimento degli obiettivi aziendali portando avanti le attività, o lavorare in un ambiente dove l’antagonismo tra colleghi sia a livello fisiologico, può rappresentare un plus per l’azienda, la marcia in più che in tempi di crisi può fare la differenza;

6) Valutazione degli aspetti motivazionali e delle aspirazioni che possono cambiare nel corso della vita;

7) Individuazione dei limiti di rottura;

8) Individuazione delle capacità di miglioramento che possono essere in fieri, non ancora espresse.

Parlare di selezione in questo momento di crisi è quasi un’eresia, ma proprio perché la selezione è una sorta di scommessa, è particolarmente utile avere uno strumento aggiuntivo che si affianca a quelli canonici (colloquio, analisi del curriculum, assessment, eventuali test o questionari) e che permetta di ridurre ulteriormente l’aleatorietà dell’indagine selettiva, dando così all’azienda una garanzia in più di investire bene le proprie risorse economiche.

Nonostante sia una risorsa fondamentale per l’ottimizzazione delle risorse umane la Grafologica in Italia è ancora poco diffusa. In Francia la percentuale delle aziende che utilizzano la grafologia è pari al 93%, collocandola seconda solo allo strumento dell’intervista, nel nostro Paese non raggiungiamo il 6 %. A questo proposito non posso non citare uno dei primi, se non il primo imprenditore italiano che introdusse la grafologia in azienda, Adriano Olivetti, che rappresenta un esempio di imprenditore illuminato. Egli già nei lontani anni ’50 faceva uso dell’analisi grafologica applicata alla selezione, analisi che effettuava personalmente dando particolare importanza alla firma.

Articolo di Paola Gnasso

Fonti

Immagine articolo: https://pexsels.com


Paola Gnasso

Paola Gnasso è docente di Grafologa Forense presso corsi e master universitari. Riveste il ruolo di CTU e CTP.