“Il naso al servizio delle investigazioni”
La fronte corrugata, sempre alla ricerca di un’idea, la piega degli occhi all’ingiù che gli dava quell’aria innocua, un po’ compassionevole, le guance flosce da bracco italiano e soprattutto il naso, con le sue narici larghe, sempre all’erta, pronte a cogliere tutte le sfumature nell’aria intorno a lui. E quando si imbatteva in un crimine complesso, gli odori che ci sentiva erano sempre tantissimi.
Fumo, sangue, sudore, l’odore acido della tensione, l’adrenalina, la premeditazione. Il fumo delle sigarette, delle notti insonni. Il sangue. Odori penetranti: acido acetico, butadiene, emoglobina, acido nonanoico, batteri e carne in putrefazione, cumarina, benzopirone, etilfenolo, diidrossibenzene.
Li sentiva. Li vedeva. Uno ad uno. Era un vero segugio. Era un investigatore.
Potrebbe essere l’inizio di un romanzo giallo, ma con questo incipit vorrei aprire con voi una porta sul mondo dell’olfatto e approfondire quanto sia importante in ogni aspetto della quotidianità. E sì, anche nel campo delle investigazioni.

Bracco italiano
L’uso dell’odorato per fare ricerche di ogni tipo non è nuovo.
Già nel Medioevo i medici diagnosticavano le malattie annusando (e a volte anche assaggiando!) le secrezioni del paziente, il paziente stesso e l’ambiente in cui viveva, secondo la regola generale che un cattivo odore indicava un’anomalia ed era indice di corruzione interna. Probabilmente anche in campo investigativo e poliziesco l’olfatto poteva già allora giocare un ruolo utile. L’odore ferroso del sangue, o quello della polvere del selciato della casa della vittima, annusati e sentiti addosso al sospettato, potevano rappresentare una prova importante.

Medico in epoca medievale
Il leggendario Sherlock Holmes aveva la straordinaria capacità di selezionare le sfumature olfattive di diverse qualità e miscele di tabacco. Nelle sue indagini si serviva di questa sua caratteristica per creare l’identikit della persona che stava cercando. Non sono pochi i casi nei quali descrive perfettamente il carattere, le abitudini e la situazione economica di qualcuno, proprio partendo dall’identificare quale miscela di trinciato fuma: Virginia, Kentucky, Burley, o Orientale; da come lo compone, quali foglie preferisce, con quale grado di fermentazione e di invecchiamento.
Anche ai giorni nostri, poliziotti e investigatori hanno a che fare con gli odori. L’odore della scena di un omicidio sarà diverso a seconda di come è stato commesso il crimine. Per esempio, se il corpo è stato dato alle fiamme ci sarà un odore molto diverso da quello che si può rilevare in caso di omicidio con arma da fuoco o da taglio. Anche i medici forensi e i chimici di laboratorio vedono coinvolto il loro olfatto quando devono fare un’autopsia, o analizzare i reperti per capire cosa è avvenuto, tenendo sempre bene a mente che la morte non ha odore, ma è il corpo e il luogo del delitto che ne ha.
I cambiamenti nello stile di vita e il progresso della ricerca scientifica ci hanno fatto perdere (o forse solo sottovalutare e mettere da parte) questa capacità di indagine olfattiva così precisa. Ora preferiamo lasciare svolgere questa attività ai cani, sicuramente più dotati e allenati di noi a riconoscere gli odori.
Il miglior amico dell’uomo entra a far parte della squadra investigativa per aiutare a smascherare i criminali, i corrieri della droga, i terroristi. I nostri amici cani possono imparare ad individuare con sicurezza fino a dieci odori distinti. Questo è possibile perché sono dotati di 200 milioni di neuroni olfattivi e per loro l’olfatto prevale sulla vista. Sono talmente bravi che si ha notizia del fatto che un cartello della droga in Colombia avrebbe messo una taglia sulla testa di un cane poliziotto particolarmente abile. Per evitare che potesse finire male, Sombra (questo è il nome del pastore tedesco), è stata assegnata a compiti più semplici, ma sempre sotto la costante protezione dei suoi amici e tutori umani. Capita spesso infatti che questi professionisti a quattro zampe subiscano degli attentati e muoiano ad opera dei delinquenti che vogliono avere mano libera per i loro loschi traffici.

Cane poliziotto in addestramento
Noi umani non abbiamo però completamente tralasciato la nostra capacità di riconoscere gli odori. Ci sono degli esperti che usano il loro olfatto per classificare, ricercare, selezionare, trovare e creare fragranze. Si chiamano nasi.
Sono persone che fanno dell’olfatto un mestiere. Studiano e si esercitano per creare profumi e aromi per profumare la persona, l’ambiente, il cibo, il nostro bucato. Anche i nasi hanno però degli “aiutanti” con un olfatto particolarmente sviluppato e addestrato. Si tratta di macchine ad alto contenuto tecnologico, i cosiddetti nasi elettronici. Nel campo della profumeria, tramite la tecnica dello head space, vengono estratti i composti odorosi presenti nell’aria che circonda diversi oggetti che, nel caso specifico, sono piante e fiori. Il gascromatografo invece è uno strumento creato appositamente per analizzare la composizione chimica degli odori e quindi poter capire come sono composti, per poterli poi ricreare, o classificare. Ma non solo. A tutela della nostra sicurezza esistono dei nasi elettronici specificamente creati e programmati per riconoscere gli odori di esplosivo, di droga, di materiale pericoloso o nocivo in genere. Un po’ come i nostri cani poliziotto, ma questi non si stancano mai: sono macchine.

Gas cromatografo
Quando annusiamo, cerchiamo degli indizi: siamo tutti investigatori!
Articolo di Renata Gorreri
Fonti
Foto di copertina http://buddy2blogger.blogspot.com/2014/01/cbs-elementary-season-2-episode-13-all-in-the-family-review.html
Foto bracco italiano https://www.arsvenandi.net/articoli/cinofilia/bracco-italiano-vs-beccaccia/
Foto medico in epoca medievale https://brewminate.com/medicine-in-the-middle-ages/
Foto gas cromatografo https://en.wikipedia.org/wiki/Gas_chromatography%E2%80%93mass_spectrometry
Studi in Economia e un’educazione pragmatica non le hanno impedito di appassionarsi di arte, moda e bellezza. Il profumo in particolare rappresenta il suo legame con la più profonda intimità. Scrive in italiano, francese e inglese sul suo blog e per diverse testate (NEZ La Rivista Olfattiva, Mia Le Journal, Snobismes). Racconta di profumi e di emozioni. Ha intervistato personalità di calibro internazionale, come l’attrice Isabelle Huppert e l’iconica Amanda Lear.