“Qualcuno ha realmente lanciato dalla finestra l’orologio di David Rossi 30 minuti dopo la caduta del corpo?”
Sull’orologio di David Rossi, un Sector Expander ritrovato accanto al suo corpo dopo una caduta di oltre 15 metri da una finestra di Rocca Salimbeni, c’è sempre stato un alone di mistero.
Anche noi nel 2017, sulla rivista Cronaca e Dossier dedicammo due approfondimenti tecnici al tema dell’orologio.
Tuttavia alla luce di nuovi sviluppi tecnici che abbiamo condotto, riteniamo di dover dare un aggiornamento, che può e deve servire da punto fermo.
Nonostante due diversi Giudici abbiano archiviato il caso della morte di Rossi additandolo come suicidio, in molti ancora si fanno delle domande sulla morte del manager.
David Rossi si è veramente suicidato? È stato percosso, minacciato e indotto a togliersi la vita? Oppure si è trattato di un omicidio?
L’orologio può aiutarci a dare delle risposte?
Partiamo con il dire che nell’immaginario collettivo e nelle rappresentazioni giornalistico/mediatiche, viene assunto che l’orologio di David Rossi sia caduto circa 30 minuti dopo la precipitazione del capo della comunicazione di MPS (avvenuta alle 19:45 circa del 6 marzo 2013).
Questo fatto, già di per sé porterebbe a dei risvolti a dir poco gravi ed eclatanti, ovvero starebbe a significare che mentre David Rossi giaceva morto sul selciato di vicolo Monte Pio, uno o più soggetti ignoti si trovavano nella stanza del capo della comunicazione e che, 30 minuti dopo la caduta dell’uomo, questi abbiano lanciato l’orologio dalla stessa finestra, facendolo finire vicino al corpo. Anche noi, negli articoli passati dedicati all’orologio, seppure preliminari, lasciammo aperta questa ipotesi, necessitante di un successivo approfondimento.
Proviamo ad immaginarci la scena: qualcuno ha percosso David Rossi strappandogli l’orologio dal polso e poi ha volato il corpo semisvenuto di David dalla finestra, quindi a distanza di 30 minuti, accorgendosi dell’orologio rimasto sul pavimento della stanza, lo raccoglie e lo lancia dalla finestra per non destare sospetti.
Quali sono gli indizi a supporto di questa ipotesi?
È noto che l’orologio, quando è stato fotografato e repertato vicino al corpo di Rossi, era fermo e segnava le ore 20:15 circa (David cade alle 19:45). A causa dell’impatto al suolo, sia la lancetta dei minuti che quella del cronografo erano saltate dalla propria sede. Inoltre il cinturino si era separato dalla cassa.
C’è un altro particolare a supporto del fatto che l’orologio possa essere caduto circa 30 minuti dopo il corpo di David Rossi. Osservando il video che ha ripreso la caduta di Rossi, alle 20:16 si nota qualcosa di strano: un lampo che cade vicino a Rossi e sembra rimbalzare. Se sommiamo le due cose, la lancetta delle ore che segna le 20:15 circa ed un lampo che sembra un grave in caduta libera e parabolica, la questione si fa suggestiva, ma comunque superficiale ed insufficiente per provare qualcosa.
È andata veramente così? Ora, se è vero che il lampo può benissimo essere un artefatto dovuto ad una videocamera di sicurezza a bassa risoluzione, cosa può dirci un approfondimento tecnico sull’orologio?
Per provare a rispondere ci siamo rivolti a Filippo Lachi, un tecnico orologiaio professionista che ha lavorato per anni nel campo dei Sector.
Lachi, di che orologio stiamo parlando?
“L’orologio repertato accanto al corpo di David Rossi è un Sector Expander modello 308. Si tratta di un cronografo al quarzo che monta un movimento Myiota OS20, dotato di quadrante delle ventiquattro ore”.
Le foto scattate dalla scientifica evidenziano che la lancetta delle ore è puntata sulle 20:15 circa, mentre il corpo di Rossi cade alle 19:45. Inoltre la lancetta dei minuti e quella del cronografo sono saltate dalla loro sede. L’orologio può essere stato lanciato circa 30 minuti dopo il corpo e, al momento che ha impattato il suolo può essersi fermato istantaneamente?
“Generalmente l’impatto al suolo di un orologio caduto da una altezza di circa 15 metri, potrebbe portare alla fuoriuscita della pila dalla propria sede, con interruzione istantanea del funzionamento del movimento. Tuttavia, in questo modello di Sector Expander questa possibilità è estremamente ridotta, in quanto il movimento utilizzato monta una molla che spinge la pila dentro la propria sede e rende improbabile una sua fuoriuscita.
Un’altra causa che potrebbe aver bloccato il movimento, è la rottura del quadrante, che tuttavia non mi risulta esserci stata nell’orologio in questione. Esaminando la vostra ipotesi giornalistica del 2017, lo si capisce anche dal fatto che rimontando una nuova pila, l’orologio ha ricominciato a funzionare”.
Allora se ipotizziamo che l’orologio sia caduto insieme al corpo di Rossi, perché troviamo la lancetta delle ore posizionata sulle 20:20 circa?
“Torniamo ad esaminare la foto della scientifica e concentriamoci sulla lancetta del cronografo. Questa è con tutta probabilità incastrata sotto alla lancetta del quadrante delle 24 ore. Durante le cadute di un orologio, frequentemente la lancetta del crono si stacca dalla sua sede e si incastra sotto ad altre lancette. La lancetta del quadrante delle 24 ore ha un movimento molto lento, per fare un giro completo impiega 24 ore. Quello che può essere successo è questo: la lancetta del cronografo si stacca a seguito dell’impatto e si posiziona sotto alla lancetta del quadrante delle 24 ore che, avendo un movimento lentissimo, continua a muoversi per altri 30 minuti, fino a che non si serra a contrasto con la lancetta del cronografo, bloccando il movimento dell’orologio.
In definitiva il risultato è che l’orologio cade insieme al corpo di Rossi (19:45), ma si ferma 30 minuti dopo (20:15 circa), a causa dell’incastrarsi della lancetta del cronografo sotto la lancetta del quadrante delle ore”.
Del cinturino che possiamo dire?
“Il fatto che fosse separato completamente dalla cassa dell’orologio, ed uno dei perni repertati fosse divelto, fa pensare all’applicazione di una trazione talmente forte che possa aver provocato il distacco completo della cassa dal cinturino. Inoltre non sono trascurabili i segni sul polso di Rossi, che riproducono la forma della cassa del Sector, della corona e delle due anse metalliche della cassa”.
Cosa ci dicono questi segni?
“L’impronta della cassa impressa sul polso di Rossi, non è probabilmente dovuta ad un impatto al suolo: il vetro del quadrante avrebbe dovuto rompersi ed è molto difficile che il cinturino possa essersi separato in quel modo a seguito di un impatto
È invece probabile che l’orologio, ancora allacciato al polso, sia rimasto incastrato ad un qualcosa di rigido, e che sia stata applicata una trazione tale da provocare quella ferite, prima di rompersi e precipitare insieme al corpo, anche se separato da esso”.
La ringraziamo per il suo contributo.
Alla luce di questo scambio di opinioni, ci domandiamo cosa potrebbe aver generato la trazione sull’orologio e provocare al contempo le lesioni sul corpo di David Rossi.
Ci vengono in mente due ipotesi.
La prima è riferita al perno del blocca persiana montato sul davanzale della finestra dalla quale Rossi è presumibilmente precipitato.
A tal proposito sono interessanti le lesioni (graffio parallelo all’avambraccio) che Rossi aveva sul polso, nella zona del cinturino (opposto quindi alla cassa).
Potrebbe essere che in fase di caduta del corpo di Rossi (sia che si tratti di suicidio, che di partecipazione di terzi al tragico evento) il perno del blocca persiana possa essersi incastrato tra il cinturino ed il polso di Rossi (provocando parte delle lesioni al polso)? In questo modo tutto il peso del corpo sarebbe rimasto applicato al cinturino, generando una forza di trazione enorme sul polso e provocando le lesioni che possiamo osservare in foto (stampo della cassa dell’orologio e zone disepitelizzate su entrambi i lati del polso). Questione di attimi, fino a che il cinturino cede e, insieme alla cassa precipita con il corpo di Rossi, ma separato da esso.
La seconda ipotesi è che qualcuno possa aver calato Rossi dal davanzale (non necessariamente con intenti omicidiari) e nella fase finale possa averlo trattenuto per pochi attimi dal cinturino, provocando con le unghie i graffi sul polso. Ricordiamoci che nella regione del polso corrispondente alle ferite, durante la seconda autopsia furono repertate delle tracce di oro. Come ci sono finite? Inquinamento di laboratorio durante le analisi (ipotesi da non trascurare, anche se normalmente non dovrebbe verificarsi), oppure un “trasferimento” di particelle di oro da parte di una terza persona che indossava un accessorio in oro (anello, bracciale?) e che ha trattenuto Rossi per il cinturino.
Il capo della comunicazione, al momento della caduta non indossava accessori d’oro.
Ipotesi che a questo punto non possono che rimanere tali, essendo difficilmente dimostrabili dal punto di vista tecnico scientifico.
Quello che invece abbiamo voluto proporvi è un ulteriore approfondimento tecnico sull’orologio, per verificare o meno l’ipotesi che l’orologio possa essere caduto 30 minuti dopo il corpo di Rossi.
Dal confronto emerso con il tecnico orologiaio, possiamo dire con una certa probabilità, che l’ipotesi dell’orologio caduto 30 minuti dopo il corpo di David Rossi, è suggestiva, ma ha a che fare più con la cinematografia che con la realtà dei fatti.
Nessuno ha lanciato quell’orologio mezz’ora dopo la precipitazione di Rossi.
Articolo di Paolo Mugnai
Fonti
Foto David Rossi https://www.repubblica.it/economia/2017/11/05/news/mps_un_misterioso_testimone_e_il_giallo_sulla_morte_di_rossi_ho_sentito_anche_uno_sparo_-180267207/
http://www.cronacaedossier.it/david-rossi-ombre-segrete-orologio-salimbeni/
Foto di repertorio
- Siena, marzo 2013 | O.I. Obiettivo Investigazione
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